Fronte comune sull’Ospedale

Il potenziamento dell’Ospedale di Spilimbergo è un obiettivo comune e condiviso da tutte le forze politiche locali. Questo è certamente l’elemento più importante emerso in Commissione Sanità giovedì 23 luglio, dove l’assessore Stefano Zavagno ha riportato gli esiti dell’ultimo incontro con i vertici ASFO.

L’Azienda punta a specializzare Spilimbergo come “hub di area vasta” per la chirurgia di media e bassa criticità: il termine hub fa ben sperare se verrà interpretato con la stessa logica del sistema “hub and spokes” ma è opportuno l’invito del Sindaco Enrico Sarcinelli a monitorare da vicino la redazione del prossimo Piano Aziendale, perché vi si trovino tutte le necessarie condizioni per il reale sviluppo di questa prospettiva.

Restano comunque da definire altre questioni non secondarie, in particolare il futuro di reparti come Ortopedia e Fisiatria; a oggi diventa fondamentale l’opera prestata dal dott. Mecchia, ancora volontariamente in servizio pur avendo già raggiunto la pensione a fine 2019 ma resta molto difficile trovare specialisti per rimpinguare adeguatamente l’organico del nostro ospedale.

Di fronte alla carenza di personale resta attuale il tema del coinvolgimento del privato; “piuttosto che chiudere un servizio preferisco affidarlo a terzi” è la sintesi del pensiero dell’assessore Zavagno, sostenuto dal Sindaco nell’idea che non sia accettabile una preclusione tout court alla collaborazione pubblico-privato. Su questa strada le tre sale operatorie, moderne e perfettamente equipaggiate, troverebbero finalmente un pieno utilizzo, e Spilimbergo potrebbe trovare una propria specializzazione chirurgica sul modello di altre realtà di successo come Monastier (TV).

Occorre anche ragionare in termini prospettici, valutando quali soluzioni possono portare maggior beneficio al territorio. Ancora Zavagno pone un interessante spunto: è più utile un punto di Pronto Intervento dalle potenzialità limitate, oppure un’autoambulanza attrezzata e sempre disponibile che possa immediatamente trasportare i casi più gravi a Pordenone o Udine, riducendo così i tempi di reazione?

Ultima nota interessante della serata, l’intervento del consigliere Donda (Lega) che vede la struttura ospedaliera spilimberghese sempre più vocata a supportare la popolazione anziana del territorio e delle case di riposo locali (oltre 500 ospiti totali), e per questo chiede la creazione di posti di terapia intensiva e semintensiva. Una richiesta in realtà pendente da molti anni (promessi già da tempo i posti di semintensiva) ma mai esaudita nonostante la Giunta regionale abbia nel tempo cambiato più volte bandiera politica. Eppure oggi, in un tempo in cui l’emergenza sanitaria ha dato impulso alla moltiplicazione delle terapie intensive, le dichiarazioni del partito politico che governa la Regione suonano come un impegno concreto. Speriamo che sia la volta buona.

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