Gioco d’azzardo, come applicare la Legge Regionale?

Sale giochi, bingo e scommesse restano aperte anche con l’ultimo DPCM, seppure con orario limitato dalle 8 alle 21. Già questa osservazione dà l’idea di un orario canonico ancora più esteso per questi locali, attorno ai quali ruota un giro d’affari notevole. Ma il gioco d’azzardo può facilmente trasformarsi in una dipendenza comportamentale e portare la persona ludopatica alla rovina sua e della propria famiglia.

Ormai tre anni fa la Regione FVG ha emanato la LR 26 di modifica alla precedente LR 1/2014 “disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate”.

In sostanza si chiamano i Comuni ad emanare un proprio regolamento che definisca orari di apertura delle sale e gli orari di funzionamento degli apparecchi installati nei vari esercizi commerciali, nonché l’elenco dei luoghi sensibili e delle relative distanze.

L’emergenza Covid-19 ha allungato i tempi per i Comuni ancora inadempienti – nuova scadenza il 31 agosto 2021. Il compito sarebbe molto semplice, trattandosi di fare propria la bozza di regolamento allegata alla Legge Regionale e integrare con i luoghi sensibili del proprio territorio. L’opportunità da cogliere è invece più ampia, e deve considerare sia le finalità della legge (prevenzione e contrasto) sia le ripercussioni economiche di chi basa parte o tutto il proprio profitto sul gioco d’azzardo.

Un piano integrato per l’applicazione dovrebbe avere questi punti cardine:

  • Coordinamento tra tutti i Comuni dell’Ambito per un’articolazione oraria che eviti la nascita di un “pendolarismo del gioco”
  • Programma di sensibilizzazione dei cittadini, con particolare riguardo nelle scuole, per formare e informare sui rischi e sui servizi di assistenza offerti
  • Concertazione con gli esercizi commerciali per valutare le tempistiche di spostamento e le modalità di mitigazione dei minori introiti, anche con progetti compartecipati per sostituire gli apparecchi da gioco con altre forme di intrattenimento.

Ci sono dieci mesi di tempo per agire, sebbene il Covid-19 limiterà certamente gli spazi di manovra. Ci auguriamo che questa proposta possa trovare considerazione negli amministratori locali.

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