Come riportare il treno a Spilimbergo…

La Casarsa-Pinzano ha un futuro come ciclovia, mentre un gruppo di anonimi cittadini vorrebbe riportare il treno. Secondo me, sarebbero sufficienti un paio di carrozze…

Per 30 anni abbiamo atteso che qualcosa si muovesse per il recupero della ferrovia Casarsa-Pinzano. Quando finalmente, grazie all’intervento della Regione, il progetto per trasformarla in ciclovia inizia a muovere i primi passi, ecco che un comitato di cittadini (rigorosamente anonimi) segnala l’importanza storica della tratta e propone di riattivarla al traffico ferroviario.

Una proposta motivata con un potenziale traffico di merci e passeggeri che, onestamente, si fatica a immaginare. Certamente il tema della valorizzazione storica merita però una riflessione. La Casarsa-Pinzano ebbe un ruolo importante in particolare per le vicende belliche della Grande Guerra, per il suo percorso in sponda destra del Tagliamento che la rendeva un asse strategico. Questa valenza ne determinò in generale la fortuna, perché a fronte di una relativa utilità in tempo di pace, la linea andava mantenuta se non altro per ragioni militari.

Anacronistico ripristinare il treno, ma c’è effettivamente un grande patrimonio storico che andrebbe valorizzato. Un polo museale presso la stazione di Spilimbergo sarebbe un punto ideale per raccogliere le tante testimonianze di inizi Novecento, dalla cultura all’economia fino appunto alle vicende storiche e belliche. Un museo locale che stuzzichi la curiosità di visitare il territorio per approfondire i temi e le particolarità, collegato alla rete esistente delle cellule ecomuseali a cui aggiungere, per esempio, il cantiere Dirigibili di Istrago, riferimenti a CRAF e mosaico. Complementare al museo, un’idea innovativa: restaurare un paio di carrozze storiche e adibirle a bar/caffetteria, sull’esempio di altre iniziative simili sperimentate in Italia. Magnifico sarebbe portare una vaporiera…

La zona dell’ex stazione ferroviaria si trasformerebbe quindi in un polo intermodale con un centro museale e un’area ricettiva, completato da una zona di servizi per i cicloturisti; un ottimo biglietto da visita a chi raggiunge la Città, subito accolto da un assaggio di storia, cultura ed enogastronomia che stimolerà un’esperienza più approfondita. All’ente pubblico l’onere di progettare le infrastrutture per poi agevolare l’iniziativa privata a popolarle e renderle volano turistico.

Alcuni esempi di restauro e nuova destinazione per carrozze di treno:

Il treno bar diventa anche sushi bar, dove protagonista è la carne e non il pesce (La Stampa, 29.09.21)

A Milano arriva il treno-ristorante (Vanity Fair, 11.03.16)

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