E se gli austriaci in Tagliamento li portassimo noi?

Tagliamento zona protetta, da tutelare, accessi regolamentati e vigilanza stretta… Un altro dei ritornelli frequenti a Spilimbergo, pur consapevoli che la carta si lascia scrivere, ma la realtà spesso è complessa. Da tempo l’usanza di abbandonare i rifiuti nell’ambiente è messa all’indice e severamente punita, ma concretamente è pressoché impossibile beccare i colpevoli.

Allo stesso modo, proibire agli austriaci di usare il Tagliamento per i propri rally personali, con talune situazioni degenerate pericolosamente in salvataggi spettacolari, è un’idea splendida. Ma come si controlla l’accesso a una golena con un perimetro di 60 km e in carico a diverse amministrazioni, nemmeno coordinate tra loro?

Se non puoi sconfiggerli, alleati con loro. Se accanto al regolamento ferreo ci fosse una zona dedicata al trial, con aree attrezzate alla sosta e i minimi servizi, chiaramente a pagamento? Nel delicato equilibrio ambientale dell’area, andrebbe trovata una zona in cui prevedere un “danno calcolato” che impatti meno possibile, e soprattutto che eviti che gli stessi danni si possano verificare in altre zone più delicate. In altre parti del mondo, probabilmente con restrizioni diverse, esistono parchi dedicati (Red River, Texas). Assieme ad altri progetti simili nei magredi del Meduna, o nella Pedemontana, si creerebbe un network di zone “ospitali” per un turismo a stretto contatto con la natura (Kentucky) con un investimento iniziale minimo, considerato che le attrazioni sono già pronte e vanno solo delimitate e identificate.

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