Che cos’è un progetto “reale”?

C’è ora da chiedersi se, sull’ex Kennedy, che dispone di ben 11 aule, ci siano progetti “reali” per il suo utilizzo. Oggi la scuola è chiusa.

La citazione è dal Messaggero Veneto di mercoledì 17 ottobre, articolo a firma Guglielmo Zisa. Si parla dell’ipotesi avanzata dal vicesindaco Dreosto per portare un liceo classico nei locali del centro giovanile parrocchiale “L. Tesolin”. Vorrei puntare l’attenzione sulla proposta dell’assessore, ma il commento del giornalista, decisamente fuori dal virgolettato attribuito a Dreosto, è sconcertante.

Da quasi 10 anni, ormai, sebbene non ci siano più le classi del Kennedy, la parrocchia ha adibito l’edificio a sede di diverse associazioni educative e non, tra cui gli scout, l’Azione Cattolica e il FLuS per citarne alcune. Il centro è stato intitolato a monsignor Lorenzo Tesolin, figura storica molto importante per la comunità spilimberghese. Più recentemente, il parroco don Natale ha dato il via ad un ambizioso progetto di Oratorio, che ogni anno cresce e coinvolge maggiormente i giovani del territorio e le loro famiglie con iniziative che si arricchiscono continuamente anche per il forte impegno di molti volontari di ogni età.

Potrei andare avanti, ma oggi finalmente ho scoperto che tutto questo, un movimento che tra associazioni, oratorio e diverse iniziative muove diverse centinaia di persone (stima ingenerosa) non è un progetto “reale”.

Forse per essere “reale” un progetto ha bisogno di essere messo nero su bianco, come per una rotonda o un’opera pubblica. Ma in questo caso, l’Oratorio ha un suo progetto scritto, così come le associazioni che animano la struttura hanno i propri progetti e programmi.

Cosa manca a tutto ciò per essere un progetto “reale”? Non troverete risposta su queste pagine, non lo so nemmeno io. Magari, in una prossima edizione del Messaggero Veneto…

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