Controriforma UTI, Spilimbergo ritorni “a casa”

Come promesso in campagna elettorale, pronti via e la nuova Giunta regionale tira il freno di emergenza sul treno in corsa delle UTI: il trasferimento delle funzioni dai Comuni, obbligatorio dal prossimo 1° luglio, è stato congelato, così come viene cancellato l’obbligo di adesione e le penalizzazioni ai “ribelli”. Se questo primo passo era praticamente scontato, meno lo era il successivo: la base per la “controriforma” sarà la precedente suddivisione in Ambiti e l’allineamento con la riforma della Sanità.

l’Assessore regionale Pierpaolo Roberti

Questa è l’opportunità per Spilimbergo, assolutamente da non perdere, per “tornare a casa”, ricreando l’unione con i Comuni delle valli dello Spilimberghese (Val Cosa e Val d’Arzino). Le politiche sociali, la promozione del turismo, la gestione della viabilità, il rilancio economico di questo territorio compreso tra Tagliamento e Meduna acquistano un senso compiuto nella misura in cui Spilimbergo come capofila dell’ambito veste il ruolo di ponte con le realtà contigue. I legami creati con il Sanvitese (ad esempio il Consorzio Industriale) e un’intelligente sinergia con il Maniaghese, che per tessuto economico non può essere concorrente ma piuttosto complementare, possono creare valore aggiunto. Le dimensioni dello Spilimberghese renderebbero sostenibili servizi moderni e capillari fino alle piccole borgate pedemontane, cui bisogna garantire qualcosa di più della semplice sopravvivenza.
Spilimbergo non si faccia sfuggire questa occasione di riavvolgere il nastro, riprendendo il filo di un discorso – l’Unione dei Comuni – interrotto bruscamente dalla riforma Panontin.

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