Riparte la mensa scolastica

Riapre la mensa scolastica, un passo importante per avvicinarsi ancora un po’ a quella che era la normalità pre-Covid; garantire il pasto permette l’attivazione dell’orario completo, con le lezioni anche in orario pomeridiano. Il servizio è reso possibile grazie all’installazione all’esterno della Casa dello Studente di un tendone riscaldato che amplia la superficie a disposizione degli alunni per pranzare.

Un investimento di 40 mila euro dell’Amministrazione Comunale per il noleggio della struttura, oltre alla modifica del servizio di distribuzione pasti; non c’è più la modalità self service, per limitare i flussi dell’utenza, e gli studenti vengono serviti al proprio tavolo.

Il pasto è distribuito in vassoi multi-scomparto in plastica monouso, con posate in acciaio e bottigliette d’acqua a uso personale. A fine pasto viene effettuata la divisione del rifiuto, con i resti di cibo nell’umido e i vassoi nella plastica (come le bottigliette vuote); di questo argomento avevamo parlato in un post precedente, con la speranza di passare anche ai vassoi lavabili in acciaio.

Questa resta un’opzione valida, perché da un punto di vista economico il vassoio inox costa circa 100 volte quello in plastica monouso: ciò significa che il maggior costo di acquisto sarebbe ammortizzato in circa 5 mesi. È comunque una strada corretta quella del monouso se accompagnata dall’attenzione alla raccolta differenziata, e da qui il focus si sposta sul sistema di riciclo e smaltimento. Ma, citando Michael Ende, questa è un’altra storia, e dovrà essere raccontata un’altra volta.

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