A Spilimbergo, da circa un mese, è partito un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. Obiettivo: differenziare almeno il 60%. Non mi pare molto ambizioso, ma se consideriamo che finora la Città del Mosaico era ferma al 33%, sarebbe già un bel passo avanti. In ogni caso, il Comune e la SNUA sono concordi – e io pure – sull’importanza di puntare all’educazione, con attenzione particolare alle nuove e nuovissime generazioni, per far sì che la differenziazione diventi parte integrante della nostra cultura. Ed è qui che possiamo davvero parlare di ambizione.
Attualmente, nella nostra cultura pare esserci ben altro; non mi dilungo a descriverlo, ma chi volesse approfondire il senso del discorso è invitato a farsi una passeggiata lungo il torrente Cosa, oppure nei boschetti delle frazioni, o nei parcheggi meno frequentati, o lungo alcune strade senza troppe abitazioni vicine… a vari livelli, scoprirà dei veri e propri immondezzai, degni dei più riusciti reportage dalla Campania di alcuni mesi fa, o i più recenti in Sicilia.
Lo scorso 16 maggio, un sabato mattina, quasi una quarantina di persone si è data appuntamento per un repulisti delle strade bianche che costeggiano il Cosa tra Istrago, Vacile e Baseglia. Io c’ero: abbiamo raccolto in un paio d’ore davvero moltissimi rifiuti, di ogni genere, e trascurando gli inerti… e tutto ciò nonostante una delle due sponde fosse stata da poco ripulita in occasione della “Tiliment Marathon Bike”. Per tutti noi è stata una bella soddisfazione, ma prima della soddisfazione siamo rimasti sdegnati dall’inciviltà dilagante. Voglio raccontarvi solo tre episodi in merito:
- una signora di mezz’età, incuriosita dal movimento inusuale attorno ad un’improvvisata quanto indecorosa discarica a cielo aperto, ferma la propria auto e chiede serafica “posso buttare anch’io qui?” Reazione fortunatamente diplomatica dei presenti, ma moltissimo prurito alle mani…
- giunti alla discarica comunale (la piazzola di via del Macello, sulla quale al momento mi astengo da commenti) ci hanno accolto due “squadre”: gli addetti al servizio, che indirizzano i diversi rifiuti alle relative destinazioni; e gli “addetti al riutilizzo”, alcune persone dedite all’esame attento di ogni oggetto (soprattutto elettrodomestici) e all’eventuale accaparramento dello stesso… sperando che, se lo stesso non funziona proprio, lo riportino almeno dove l’hanno preso e non nel Cosa…
- fatevi un giro nei luoghi puliti il 16 maggio: vi chiederete se sia tutta una balla la giornata ecologica… ma siccome così non è, vi sembrerà logico concludere che lo scarico improprio di rifiuti è proseguito imperterrito…
Serve arrabbiarsi? Non so. Sicuramente serve capire, perché l’impressione è che questi siano atteggiamenti spesso in buona fede, nel senso che per chi li tiene rappresentano una cosa normale e priva di particolari negatività. Ecco perché l’intento educativo di chi mette in atto un sistema di raccolta dei rifiuti è una cosa davvero ambiziosa!
Giornate ecologiche, serate informative, eventi ad hoc possono essere segnali importanti, ma serve produrre un cambiamento radicale, che possa mantenere i risultati positivi ottenuti nelle singole iniziative puntuali. È necessario che il “bene pubblico” diventi effettivamente tale per tutti, perché così si farebbe leva sulla più potente arma dei giorni nostri: l’interesse personale. Quando un prato è “mio”, non permetterò che qualcuno lo trasformi in discarica o autodromo. Quando una strada è anche “mia”, non lascerò che sia lordata. Altrove, magari chiudo un occhio, ma non nel mio orticello, not in my back yard.
E allora, dove andremo a buttare i nostri frigoriferi vecchi? Le nostre bottiglie? I nostri materassi? Anziché caricarli in macchina, mettere in moto e conferire il tutto in un fosso non troppo lontano da casa, per la modica spesa di 2€ di benzina e una sana sfacchinata di una buona mezz’ora; toccherà chiamare il numero verde SNUA 800 088 779, prendere appuntamento e farsi prelevare gli ingombranti direttamente e gratuitamente sotto casa. Cose dell’altro mondo!